….. In alto … a Sinistra …. il Cielo è sempre meno Blu …..

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Enrico Letta va al muro contro muro in Toscana contro Renzi, in quello che è evidentemente una partita di ritorno di 8 anni fa.
La questione è chiedersi se sia una mossa azzeccata: certamente permeata di orgoglio e desiderio di affermare una propria indipendenza, ma come si è visto in merito al braccio di ferro sul DDL Zan (in cui alla fin fine, il PD deve cedere qualcosa rispetto al muro prima alzato) bisogna chiedersi se questa orgogliosa presa di petto sia lungimirante.

Se il Segretario del PD venisse bocciato dagli elettori, non vincendo il seggio, sarebbe una botta incredibile che imporrebbe le dimissioni e la ricerca di un nuovo segretario, perchè – comunque possano andare le altre elezioni amministrative – uscirebbe distrutto sotto il profilo dell’autorità e dell’immagine.
Capisco che non è bello essere schiavo di Renzi, e non bisogna esserlo, MA vi è anche il non secondario dato per cui, se l’elezione andasse male solo per le conseguenze di questo puntiglio, in quel contesto, le ripercussioni sarebbero letali per il PD.

Perchè a questo punto l’area post-renziana non potrebbe non pretendere la guida del partito …. e con quale segretario? Debora Serracchiani Segretario?
No Grazie, Meglio morire.

Poi ci sono gli applausi di ArticoloUno a Travaglio ed alle sue parole piene di livore, di gogna, di volgarità intellettuale …. e peggio ancora ci sono le patetiche giustificazioni di Chiara Geloni, che – ricordo ancora – è famosa fondamentalmente (quale grand esperta di comunicazione) per avere inventato, come panacea al fatto che nel 2013 Berlusconi riguadagnava 5 punti in una settimana su Bersani, il balletto degli amministrativi del Nazareno sul loft al grido “lo smacchiamo”.
Il risultato è oramai storia.

E’ stato tristissimo vedere quelle immagini e sentire quelle parole e leggere la fisiognomica dei protagonisti di ciò. La consapevolezza che il virus populista grillino ha infettato (forse irrimediabilmente) il popolo della Sinistra è parimenti terribile alla consapevolezza avuta in passato dell’effetto del virus renziano.

Poi leggo di Orlando che ha fatto asse con Bettini.
…. e mi mancano le parole.
Da un lato posso capire la necessità di un’organizzazione più strutturata dell’area di sinistra l’Area Orlando è la più forte e però fondersi con il teorico di aberrazioni, quali Conte bandiera del nuovo progressismo, francamente mi lascia totalmente basito … nè più nè meno di quando Renzi e Sandro Gozi dicevano questo di Macron.

Entrambe aberrazioni, ma Goffredo Bettini è stato protagonista di prese di posizione politiche assolutamente devastanti per il suo tentativo di abbracciare l’ideologia populista dei Grillini. Vorrei ricordargli che Giuseppe Conte è colui che fece i Decreti Salvini, che fece la riforma della Prescrizione Bonafede, che ha permesso l’apertura al Grande Serpente che sta lentamente avvolgendo il mondo nelle sue spire ed interessi (la Cina), che ha permesso lo sfruttamento dell’Italia da parte degli U.S.A. di Trump per fini di lotta interna e di dossieraggio interno, che ha avuto un Ministro degli Esteri che è andato a solidarizzare con i Gilet Gialli e che ha tenuto fuori l’Italia dalla questione libica danneggiando gli interessi nazionali, permettendo a Francia, Turchia, Egitto e Russia di intrufolarsi negli interessi economici e politici storici su cui anche una certa forza politica del nostro paese si è sempre fondata. …. e ce ne sarebbero ancora decine di cose da dire su di Lui, non ultima la circostanza relativa al fatto che è espressione di uno dei più grandi Poteri Forti in Italia (lo Studio Legale Alpa).

… e infine … in tutto questo mi pare che l’Area Cultural-Politica cui mi sento più vicino – l’Area che fa riferimento a Gianni Cuperlo – rimanga in questo modo ancora una volta fuori dai giochi strategici e comunque rimanga a ruota dietro le mosse degli altri. Per l’amor di dio … probabilmente non può essere diversamente e si tratta di una lunga traversata, ma è evidente che essere la ruota piccola di un carro in cui ci sono due ruote grosse ….. crea poi problemi nel medio e lungo termine e che ancora una volta alla enorme forza culturale ed ideale di Gianni Cuperlo non si affianchi un braccio politico presente e forte … o almeno non ancora, ma il tempo gira e sfugge molto rapidamente e oramai le stagioni ruotano molto più velocemente di una volt e forse non sono più come una volta.

Grande la Confusione sotto il Cielo e forti i Tuoni e Lampi all’orizzonte ….. e poca la consapevolezza di quello che può accadere.

Sic Transit Gloria Mundi 04/2021 (26.07.2021)

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Marco Travaglio alla Festa di ArticoloUno dice che Draghi è “un figlio di papà” che “non capisce un cazzo”.


Mario Draghi è orfano di padre da quando aveva 15 anni.

Penso che il livore narcisista ed arrogante e letteralmente “cattivo” di Travaglio – dovuto alla sua genetica nonchè agli ettolitri di bile per non essere più a guidare il governo di Conte e Casalino – imponga un rapido dissociarsi da parte di Speranza e Bersani con contestuali convincenti immediate scuse Draghi.

Nota 1: quanti figli di papà ci sono al Fatto Quotidiano?
Nota 2: pena per Chiara Geloni “giornalista” e per il suo tentativo di penosa giustificazione.
Nota 3: per chi non si ricorda, Chiara Geloni era nello staff organizzativo di Bersani nel 2013, e quando Berlusconi recuperava 5 punti in una settimana, non trovava altro che fare ed organizzare il mitico balletto sul Nazareno, con il mitico ritornello “Lo smacchiamo”.

Il risultato lo conosciamo tutti: Bersani arrivò primo ma non vinse …. i 5 Stelle lo presero per il culo in diretta davanti a milioni di persone e poi arrivò Renzi.

Sic Transit Gloria Mundi

Sic Transit Gloria Mundi 03/2021 (20.07.2021)

Impediremo che il Processo per le Vittime del Ponte Morandi rimanga impunito a seguito della modifica della nostra riforma della prescrizione fatta con il Ministro Bonafede.

Questa è la sostanza della prima dichiarazione fatta on line dal prof. Giuseppe Conte quale Leader Politico del Movimento 5 Stelle.

Peccato che ……. la c.d. Riforma Bonafede spiega i suoi effetti per le notizie di reato e per i fatti acquisiti dal 2020, mentre il crollo del Ponte Morandi è del 2018 per cui è un processo relativamente al quale la “sua” Riforma non avrà alcun effetto, e pertanto non sarà influenzato da alcuna modifica.

Certo che il neo leader dei 5Stelle che è Avvocato e Professore di Diritto e che nella sua prima uscita pubblica dimostra di non conoscere gli effetti di una legge approvata con lui quale Presidente del Consiglio ed in cui il Guardasigilli era una sua persona di stretto entourage …. dovrebbe dire molto soprattutto a chi lo ha guardato come “Faro: per un nuovo progressismo.
Faro che porta le navi a schiantarsi contro gli scogli piuttosto che a raggiungere con sicurezza le mete.

Sic Transit Gloria Mundi.

Sic Transit Gloria Mundi 02/21 (09.07.2021)

……… la furia tracimante del livore di un giornalista che si è convinto di essere l’uomo che capisce più di tutti di politica e di diritto e che si è convinto di poter dettare legge ed equilibri sulla stessa, e di poter discutere alla pari (anzi, da pulpiti superiori) con i migliori giuristi del paese …….

……… un avvocato civilista espressione di privilegi di casta e di relative arroganze che lentamente e di soppiatto si è convinto di avere doti di statista e di poter guidare un partito che ha nella sua genetica, nel suo vocabolario (giusto o sbagliato che sia), la lotta alla casta stessa …….

…….. un avvocato civilista che – miracolato dalla vita – è arrivato ad una posizione di Guardasigilli cui, se fosse stato per le sue capacità, nessuno avrebbe mai pensato a lui confacente, e che si è arrogato il diritto di una sterzata al sistema giudiziario penale nel senso più anti-garantista possibile (cioè, assecondando le posizioni della magistratura inquirente più giustizialista), in nome di una giustizia implacabile e che poi ha permesso (non vigilato a) che boss mafiosi venissero scarcerati ed ha definito un “necessario ripristino dell’ordine e della legalità” una delle più violente mattanze mai capitate in un istituto statale dall’anno 2001 con il Caso Genova, condannato da tutto il mondo.

……. il livore dei tre che li acceca e che li spingerà a sabotare, impedire una Riforma importante per la Giustizia italiana, ostacolando l’ultima grande chance economica per il nostro paese per dare sangue per una ripartenza ….. e favorendo così l’avvento della peggior Destra europea, che ha idee sulla Giustizia simili a quelle dell’ungherese Orban.

Un Travaglio pieno di Livore di un Conte non in Bonafede ……. che verrà pagato solo ed unicamente dall’Italia e dalla Democrazia Italiana.

Sic Transit Gloria Mundi

Sic Transit Gloria Mundi – 01/21 (08.07.2021)

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La Eminentissima Prof.ssa (di Diritto Costituzionale) Marta Cartabia, già Giudice e Presidente della Corte Costituzionale, ed ora Ministro della Giustizia della Repubblica Italiana, e la sua Significativa Riforma del Sistema Giustizia Italiano …… che si ritrovano appesi ….. per le …. ehm … e/o per i ….. ehm …. da qualche parte …. da quello che sarà l’editoriale di domani del noto “giurista” ed “esperto di diritto” Marco Travaglio.


Sic Transit Gloria Mundi

Cronache dal Pianeta Giustizia – 001 – Il giorno della fine

Giovanni Brusca ha espiato la sua pena di 25 anni di Carcere ed è tornato in libertà.

Giovanni Brusca non ha avuto l’ergastolo (o non lo ha scontato) perchè ha usufruito delle riduzioni per i Collaboratori di Giustizia, normativamente le traduzioni della linea costruita da Giovanni Falcone, l’uomo che lo stesso Brusca uccise schiacciando il telecomando dell’esplosivo che detonò sotto la pancia della macchina su cui lo stesso Falcone stava.
Questa linea è stata l’unica valida strategia giudiziaria per combattere le Mafie, ed ha – come detto – in essa il cardine fondamentale della premialità per chi permette di scardinare i muri di silenzio ed omertà dei sistemi mafiosi e quindi permettere di combattere questo cancro oramai mondiale.La linea Falcone è diventata modello in tutto il mondo.
Si fa un’analisi costi benefici, e la bilancia pende ancora dalla parte della necessità ed opportunità di questa linea.
… che è una linea democratica, propria delle democrazie in cui lo stato di diritto e il principio di uguaglianza ne è la base. Anche quando si ha la massima severità.

Quindi vediamo il tutto da una prospettiva altra: 25 anni sono tantissimi, ed ancora peggio se pensiamo al regime di restrizione speciale. Immaginate ….. Voi stessi, per 25 anni in un carcere duro e immaginate se sareste capaci di sopravviverci …. dubito.In altri stati la pena detentiva temporanea massima è spesso molto più breve (cosa, a mio giudizio, sbagliata): Breevik, il boia di Utoya colui che da solo fece una strage di decine e decine di giovani è stato condannato al massimo del codice penale, cioè 15 anni …. ieri in Italia i fratelli Riva per Disastro Ambientale sono stati condannati a circa 20 anni.
Il sistema penale italiano sa avere una sua grande severità e durezza, ma è – PER FORTUNA – sempre un sistema proprio di una democrazia, e questo prevede il “costo” che nella maggior parte dei casi, ad un certo punto la pena abbia fine perchè il debito vs lo Stato è stato pagato. E’ la natura del principio di colpevolezza scolpito in Costituzione.
Brusca si è guadagnata la possibilità di finire la sua vita in libertà attraverso un contributo reale e concreto che ha aiutato a scardinare il sistema mafioso ed assicurare alla Giustizia altri pericolosi mafiosi.

Certo, per molti strilloni è uno scandalo è indecente … per i Giletti, per i Del Debbio, per le iene leghiste che fanno i garantisti a proclami ma poi sono portatori di un messaggio da carabineiros cileni, per i giornali del populismo più volgare che hanno come solo scopo aizzare la rabbia della gente nutrendo le persone come fossero cani da combattimento clandestino pronti poi da essere aizzati … nel giusto momento elettorale …. ma è indecente anche per i professionisti dell’antimafia, quelli dei convegni e delle parole … dei discorsi stereotipati e degli slogan …. di chi si indigna per lo sconto di pena, dimenticando pure che quel Giovanni Falcone (che troppo spesso si dimenticano di avere processato per la sua scelta di andare al Dipartimento Affari Penali al Ministero) di cui espongono le foto avrebbe approvato questo con il suo mezzo sorriso cinico e disilluso.
L’ergastolo, anche ostativo, non riporterebbe comunque in vita le vittime di Giovanni Brusca e comunque in sè non avrebbe curato il dolore e le lacrime dei parenti delle vittime …. nulla potrebbe ….. Paradossalmente questa pena più “leggera” (prego dare attenzione alle virgolette) e determinata (id est con un inizio, ma anche una fine) ha avuto effetti più compensativi, non per le vittime, ma per noi tutti, perchè ha evitato altre morti ed assicurato alla Giustizia molti più colpevoli di quello che ci si immaginava.Un vantaggio compensativo, non risarcitorio, ma l’unico modo per scardinare anche le prove di forza dei boss mafiosi che in sè non temono il carcere, ma solo il carcere duro e che comunque fanno della morte in carcere un punto di orgoglio per riaffermare l’organizzazione, la forza dei suoi vincoli scellerati e del suo potere su tutta la società, sia quello a base violenta, sia quello s base intimidente e sociale (id est legami con massoneria e classi economiche agiate, soprattutto al Nord Italia).

Pertanto, in un paradosso storico, la fine della pena di Giovanni Brusca è una vittoria della Democrazia ed un evento di cui anche Giovanni Falcone si sarebbe allietato.

Sta ora a Brusca decidere se vivere con dignità ciò che gli resta da vivere, stando in silenzio, nell’oblio lontano da tutto e da tutti, facendo i conti con la propria coscienza e con i fantasmi delle vittime che sono sicuro gli appariranno agli occhi ogni momento della sua vita, oppure se ricominciare con la vecchia tiritera e finire veramente a questo punto la vita dentro un carcere.

…. questione di scelte ….. che in ogni caso non riporteranno mai in vita le vittime.Non in questo mondo almeno.Si può però mantenere in vita la Democrazia, lo Stato di Diritto Democratico che combatte ogni giorno la Criminalità e difende i Diritti.

Verrà un giorno in cui … Manzonianamente … si tireranno le somme.

Cronache dal Pianeta Giustizia – 000 – Prologo – … ovvero l’odore del sangue attira subito le Iene … di qualsiasi provenienza siano.

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Oramai è chiaro.

Il nuovo trend della Politica è quello di avventarsi come sciacalli sulla preda ferita gravemente, nel questo caso il Sistema Giustizia.

Dalla pronuncia della parole della Riforma Giustizia voluta dell’Europa da parte del Governo Draghi c’è stato un liberi tutti che ha rifatto riemergere mostri del passato, nonchè zombies mai manifestatisi.

PREMESSA: il Sistema è palesemente sofferente, in alcuni casi gravi e di questa crisi sono stati e sono tuttora sicuramente pezzi della Magistratura, sia giudicante sia requirente. Questo costituisce un postulato imprescindibile e quali esempi di questa gravissima situazione, non penso tanto a Palamara (fin troppo clamoroso e fors’anche gonfiato, per diversi motivi, e quindi banalmente ovvio da citare), ma penso alle parole del Procuratore Gratteri quando …. avvertiva? diffidava? (scegliete voi l’espressione più giusta) in maniera molto poco consona ad un magistrato, i g.i.p. che respingevano le sue (id est, del suo ufficio) richieste cautelari o istruttorie. Penso anche al GIP di quel paese della Puglia che aggiustava processi e che deteneva un arsenale militare in una masseria di sua proprietà. Penso infine al caso Amara ed al comportamento sconcertante (fino ad un certo punto, a dire il vero) di Piercamillo Davigo.

Detto questo, però sembra proprio che l’atmosfera sia da resa dei conti e che la Politica … chi più palesemente (Lega, FdI, Forza Italia), chi più tacendo (PD ed Italia Viva) …. voglia a questo punto arrivare ad un ridimensionamento del ruolo e dei poteri della Magistratura …. trovando il modo di addomesticarla ed utilizzando la parola d’ordine della grande Riforma, per finalmente inserire o reinserire modifiche normative molto limitative.

Poi però c’è una terza categoria: quella di coloro che da sempre ….. hanno sempre tessuto lodi, appuntandosi sul petto il medagliere della battaglia della legalità contro un mondo corrotto, putrescente, frutto sempre di compromessi indicibili, di grandi poteri … e che però non appena subiscono o capiscono cosa sia e significhi l’essere toccati direttamente o indirettamente dalla macchina giudiziaria, improvvisamente si indignano, si mettono a gridare al complotto, od a una Giustizia … (aggiungete l’aggettivo dispregiativo o dal carattere negativo che volete).

E’ stato così con Beppe Grillo che – alla pari di un giornalista dal piglio agit prop televisivo come Giletti o come Gianluigi Nuzzi – si è messo a pubblicizzare l’affare che coinvolge il suo figlio. E’ stato così oggi con Niki Vendola, condannato ad oltre 3 anni oggi nel processo ILVA.

Mi ha molto fatto pensare l’uscita odierna, indignata e violenta, di Vendola, non tanto per il lato umano e logico, quanto perchè Vendola è sempre stato vicino ad una visione molto calvinista del rapporto Giustizia e Politica, facendo proprie tante – giustissime – parole come, il fatto che ci si difende nel processo e non dal processo etc ….. generalmente facendo riferimento ai comportamenti tenuti troppe volte da Silvio Berlusconi & Co. nei numerosi processi cui sono stati sottoposti. Ora che ha subito una condanna sicuramente severa, esplode con una cattiveria e livore verso la Corte d’Assise e la Giustizia in generale che forse neanche Silvio Berlusconi aveva mai raggiunto. Soprattutto, come Silvio Berlusconi, travisa fatti e situazioni giuridiche pro-domo sua.

Ha detto infatti Vendola:

Mi ribello ad una giustizia che calpesta la verità. E’ come vivere in un mondo capovolto, dove chi ha operato per il bene di Taranto viene condannato senza l’ombra di una prova. Una mostruosità giuridica avallata da una giuria popolare colpisce noi, quelli che dai Riva non hanno preso mai un soldo, che hanno scoperchiato la fabbrica, che hanno imposto leggi all’avanguardia contro i veleni industriali. Appelleremo questa sentenza, anche perché essa rappresenta l’ennesima prova di una giustizia profondamente malata.” 

Poi ancora

“Sappiano i giudici che hanno commesso un grave delitto contro la verità e contro la storia. – prosegue Vendola – Hanno umiliato persone che hanno dedicato l’intera vita a battersi per la giustizia e la legalità. Hanno offerto a Taranto non dei colpevoli ma degli agnelli sacrificali: noi non fummo i complici dell’Ilva, fummo coloro che ruppero un lungo silenzio e una diffusa complicità con quella azienda”.

Come leggete parole durissime e che prefigurano chiaramente una campagna sotto la bandiera dell’indignazione per – appunto – una giustizia profondamente malata. Se guardiamo, non diverse da quelle pronunciate da Berlusconi, da Salvini e da Renzi ogni qualvolta sfiorati o toccati.

Proprio per questo, molti potrebbero dirmi: “Allora? E’ ferito è orgoglioso è in pace ocn se stesso e quindi si arrabbia … vorrei vedere te condannato ad oltre tre anni.

Vero, se non fosse che Niki Vendolache per me è e rimane innocente, fino a quando non lo dichiarerà colpevole la Corte di Cassazione – non è stato condannato per partecipazione in associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale ed all’inquinamento …. non è stato condannato perchè sodale/complice della Famiglia Riva. Se fosse stato per questo avrei fatto anche mia la sua indignazione perchè sotto questo profilo a Niki Vendola non si può muovere alcuna ipotesi di collusione con quel sistema scellerato che tanti morti ha causato.

Però Niki Vendola è stato condannato – in primo grado, con sentenza non definitiva e che sicuramente verrà riesaminata in Appello e/o Cassazione – per ben altro reato, cioè per Concussione e in merito ad un episodio interno all’immensa vicenda dell’ILVA, connessa per questo, ma non direttamente alle efferatezze della Famiglia Riva (per i quali è comunque sempre doveroso riconoscere che anche per loro vale la presunzione di innocenza, vista anche la gravità delle pene comminate). Ripeto è un distinguo importante perchè … indica come la vicenda per cui era a processo c’entrava ben poco rispetto a quanto da Lui declamato con rabbia ed indignazione oggi. Un uomo della sua statura ed esperienza politica sa perfettamente come usare le parole, soprattutto davanti alla stampa e pertanto l’evidente divario/iato tra le ragioni declamate e il fatto per cui (provvisoriamente) è stato condannato non può non lasciare l’amarezza per l’evidenza di un calcolo, quasi di una strategia difensiva che cavalca i leit-motif attuale della politica, ovvero l’attacco ad un sistema giustizia che in questo momento è (anche, lo ripeto, per sue gravissime colpe) in situazione di vulnerabilità, ferito e sanguinante e in gravi difficoltà a tappare le ferite ed il sangue che esce.

Rimane pertanto il triste sospetto che anche Vendola si sia dimostrato proprio come coloro che ha sempre attaccato, in una copia del grillismo e del berlusconismo/leghismo, cioè dei peggiori populismi e mali per la civiltà istituzionale e giuridica ….. invece di gridare la sua rabbia perchè si ritiene innocente e quindi vittima di un errore giudiziario, sposta il fuoco delle sue parole sul punto debole del sistema, rivendicando frasi da comizio politico ….. per la serie duri e puri quando si tratta degli altri, ma poi quando toccano te, i Santi diventano immediatamente diavoli e si imbastiscono subito Contro-Crociate contro gli (asseriti) Neo-Demoni …. o ci si trasforma in iene sull’animale ferito.

Da Niki Vendola, presunto non colpevole fino a quando non dirà qualcosa in senso contrario la Corte di Cassazione, non mi sarei aspettato questo, neanche in una situazione sicuramente difficile – quale l’accusa del reato più grave contro la P.A. – e lo vedo come un segno di come il barometro di quella lotta (e non dovrebbe essere tale!!) tra Giustizia e Politica, penda in maniera chiara verso la Politica che matura la sua vendetta, approfittando (sicuramente) dei troppi errori e passi falsi fatti dal Sistema Giustizia nella su autoreferenzialità elitaria.

Questo non è un bel segno per una democrazia, sia chiaro. Non lo è una Giustizia che si autoattribuisce una funzione salvifica di tutti i mali e problemi di un paese, ma non lo è neanche una Politica che in fondo per moti dei suoi componenti rimane desideroso di utilizzare quella frase detta da Silvio Berlusconi (allora Presidente del Consiglio) in un messaggio in tutte le televisioni, per cui i Magistrati che avevano “osato” indagarlo e/o condannarlo …… “saranno puniti“.

……….. anche perchè è la visione che è stata portata avanti in maniera chiara e sfacciata da non-democrazie come l’Ungheria di Orban e la Turchia di Erdogan. Tutti esempi lontani dall’Europa e – molto probabilmente – anche da quello che l’Europa vuole per Noi con la riforma della giustizia.

…….. parleremo pertanto presto della Riforma Cartabia.

…. la Moglie di Cesare …..

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…. posso solo quotare integralmente il pensiero dell’amico, illustre collega RICCARDO CATTARINI (tutti i diritti di copyright a Lui riservati :-P).

“Il Pd non può farsi carico di tutto, e Boschi sta diventando un fardello troppo pesante”, scrive oggi nel suo editoriale il direttore del più diffuso quotidiano italiano. Come dargli torto? Si era presa sulle spalle il peso del referendum costituzionale, assieme a Renzi, ma a differenza del segretario non ne aveva tratto le conseguenze politiche. Anzi, pare avesse fatto di tutto per entrare nel governo Gentiloni, ed era stata, piuttosto inspiegabilmente, accontentata.

Se devo pensare a meriti politici della collega (nel senso di avvocato) tanto elevati da renderla indispensabile al Pd che vorremmo, devo dire che faccio una certa fatica. Non si tratta di sciacallaggio, come ha detto qualcuno. Si tratta di ricordarsi di quel vecchio, ma saggio principio per cui la moglie di Cesare non deve solo essere, deve soprattutto sembrare, irreprensibile, e del dovere di tutti noi di fare il possibile affinché una battaglia elettorale già molto difficile non diventi impossibile.

Il tormento del fine vita (della Legislatura e non)

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La Legge sul Testamento Biologico appena approvata è un momento di grande civiltà e di riconoscimento della dignità per le persone anche nel momento peggiore della loro esistenza …. ed è un segno di alta civiltà etica e giuridica dell’Italia ed unodei fiori all’occhiello di questa (ancora una volta) tormentata Legislatura morente

Detto questo però si è subito aperto un altro fronte: Marco Cappato, leader dei Radicali di “Fede Boniniana” ha subito detto che ora bisogna abbattere la frontiera dell’Eutanasia e  che uno degli obiettivi per la prossima legislatura deve essere, appunto, una nuova Legge sull’Eutanasia e che la legalizzi.

Bene, lo dico chiaro e netto: Continua a leggere